La centenaria storia della Biancostemmata o Biancoscudata

Erano anni bui per l' Europa a causa della Prima Guerra Mondiale che aveva fermato anche il football nella nostra penisola, ma non - 'u fubboll- a "Missina", che nel 1917 con una squadra l'Avanti Savoia continuava a praticarlo. Nnel 1910 il Messina l' FC chiude i battenti per il terremoto e per il conflitto bellico ed una nuova società, denominata "AVANTI SAVOIA" cercava di ridare lustro e di far rinascere il pallone peloritano, essa aveva anche da poco assorbito la mai dimenticata Ginnastica Garibaldi del caduto in guerra, il compianto, il pluri-medagliato Vincenzo Geraci o semplicemente Enzo (il quale qualche anno dopo darà il proprio nome al nuovo Campo di gioco costruito all'interno della Real Cittadella).
Nazzareno Allegra (I)
 a cui fu donata dalla
 Difesa Marittima la Biancostemmata
Un pugno di volenterosi tra cui il Rag. Vento, il Cav. Giovanni Salvago, il Prof. De Zardo e il giocatore/allenatore Nazzareno Allegra I presieduti da Felice Siracusano decisero che non si poteva più stare a guardare e nonostante il perdurare della guerra decisero fermamente che Messina doveva tornare a splendere nel football e così alla Spianata di San Raineri dalle parole si passò ai fatti. Dalla prima maglia che aveva rappresentato il calcio cittadino con i colori sociali bianco e blu si passò alla rivoluzione copernicana; si disse, infatti, addio a quella casacca vissuta nel periodo precedente al primo scontro mondiale ed una nuova sfolgorante ne prese per sempre il suo posto, senza essere da altre più sostituita, cambiata o abbandonata. Lei, la maglia della prima squadra della città, era una camicetta tutta bianca e sul petto si pensò di far cucire, per creare ancora più forte il senso di appartenenza, il glorioso stemma imperiale con drappo rosso e croce giallo-oro dono nel 407 d.C di Re Arcadio simbolo imperiale di Messina.

Era un club che aveva rivoluzionato il pallone in città, ne aveva cambiato la narrativa in maniera sostanziale e i biglietti per assistere ai fantastici incontri al campo di San Raineri si potevano acquistare alla tabaccheria Marra accanto al Bar Irrera.

Ecco chi erano i mitici biancostemmati, i primi che indossarono la NOSTRA GLORIOSA MAGLIA: Allegra I, Barone, Biondi, Carnabuci, Casilli, Ceppi Crovara, De Zardo, Ingrati, Luciani, Mancino, Marino, Monasterolo, Natoli, Panzeri, Prestamburgo, Rubino, Sani, Scaffa, Scotti, Silenzi, Silerotti e Toscano.

Colui che vestì con fermezza, ardore e grande convinzione questa maglia fu  il capitano, l'attaccante Allegra I, che possiamo considerare il primo grande Capitano della Storia del Messina. Nelle cronache del tempo gli 11 di questo mitico club venivano chiamati appunto i BIANCOSTEMMATI ... e anche con le fusioni e i club successivi questa maglia rimase per sempre quella ufficiale del Messina, di tutti i Messina che sarebbero venuti.

Unione Sportiva Messinese 1919-1920 (in alto a Sinistra il Vicepresidente ed ex calciatore della Garibaldi Augusto Salvato, sempre in alto con cappello e baffoni il Presidente Rag. Vento, chiude la fila il mitico Allegra I)

Il Presidente Vento
L'Avanti Savoia quindi è il Club , lo ribadiamo, ad aver inventato e vestito per la prima volta la Biancostemmata/Biancoscudata, ma ufficialmente, solo nel 1919-1920, la gloriosa maglia verrà indossata dalla prima squadra cittadina l'US MESSINESE.
Dunque terminata la terribile guerra, proprio dalle ceneri del Savoia nasce il 10 novembre alle 16.30, dalla ferrea volontà del Rag. Vento e del Capitano/giocatore Allegra I nella Sala della Deputazione Provinciale di Via Natoli (ancora in baracca), l' Unione Sportiva Messinese.
La Maglia prescelta ad identificare il club è proprio la Biancostemmata o Biancoscudata, infatti fu la stessa Difesa Marittima che donò ad Allegra dodici giacche da marinaio di colore bianco, sulle quali fu poi applicato un colletto di colore nero (non presente nella maglia dell'Avanti Savoia) e lo stemma crociato "giallorosso" della città.
Nel 1919 la squadra arrivò seconda nella Coppa Maggiacomo, e nel 1920 perse la finale della Coppa Federale Siciliana contro il Palermo, nel 1921 l'Unione Sportiva Messinese si aggiudicò la Coppa Sant'Agata, sempre nella stagione 1921-1922 la squadra si piazzò al 3º posto in Prima Divisione Lega Sud giocando una stagione mirabolante.

Il 28 fnovembre 1922, fu giornata storica per il calcio cittadino, nei locali del Bar Irrera, l' US Messinese, insieme al Messina Sporting Club faranno risorgere a nuova vita lo storico e primo team peloritano: il Messina Football Club. Presidente quel Salvato Augusto, mutilato in guerra, portiere paratutto della Garibaldi squadra che faceva faville dove militavano anche Allegra I e Geraci.

La guerra quindi è alle spalle, - u' fubboll - è rinato e il Messina, l'FC, adesso si è trasferito all'Enzo Geraci all'interno della Real Cittadella Spagnola dove l'AC Messina, pochi anni dopo, conquisterà la promozione nella neonata serie B grazie ad una cavalcata memorabile e incredibile nel torneo 1931/32.

Ricordiamo agli appassionati che i primi campi di gioco della nostra squadra cittadina furono inizialmente: quello storico alla Spianata di San Raineri e successivamente quello di Piano della Mosella o Unione Democratica - Traversa 53 - inaugurato il 18 gennaio del 1920 in un derby tra US Messinese e Ausonia Reggio Calabria conclusasi 7-0 per l'Unione (Madrina dell' evento Sofia Puleio consorte di Uberto Bonino).
L' FC Messina dunque ha una nuova maglia non più la biancoblu, ma la Biancostemmata o Biancoscudata.



US MESSINESE 20-21
US MESSINESE 21-22

F.C.MESSINA 1922-1923



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